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Pierluigi Di Piazza (1947-2022)

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Pierluigi Di Piazza (1947-2022)
In questi giorni difficili, mentre Pierluigi Di Piazza, pur sofferente, partecipava alle attività della nostra Rete (l’incontro “Pace o Riarmo?”, il convegno internazionale su “I Campi di confinamento del XXI secolo”), ascoltando dal suo letto le voci del mondo, preoccupato per i forti venti di guerra, abbiamo preferito stargli vicino in silenzio.
Ora che ci ha lasciati, esprimiamo la nostra vicinanza alla sua famiglia, alle volontarie e ai volontari del Centro Ernesto Balducci, a tutta la comunità di Zugliano, a suor Marina e a suor Ginetta.
Ci riconosciamo pienamente nel messaggio che Pierluigi ha ricordato anche nell’ultimo incontro dedicato al pensiero di padre Balducci, del quale richiamava spesso il concetto di “uomo planetario”, incoraggiandoci all’impegno per la difesa della dignità delle persone e alla promozione della pace.
Ci sentiamo anche noi in cammino assieme alle donne e agli uomini che vivono in questa Regione e a coloro che vi arrivano o transitano, in fuga da guerre, persecuzioni, povertà, nella costruzione di una società più giusta ed equa.
Sentiamo il dovere di sostenere l’esperienza del Centro Balducci, di dare continuità allo straordinario impegno per l’accoglienza e la promozione culturale che in questi anni si è realizzato a Zugliano, luogo in cui si sono incontrati i testimoni, gli attivisti e le attiviste per i diritti umani, i rappresentanti delle fedi religiose, delle tante comunità del pianeta che ancora vivono situazioni di sfruttamento, esclusione, privazione della libertà.
La ricchezza umana e culturale che si è depositata a Zugliano grazie alla sensibilità e alla passione civile di Pierluigi, alla sua profonda adesione al Vangelo, al suo pieno coinvolgimento nelle vicende del mondo, non può essere dispersa o dimenticata.
Riprendendo le sue parole, proponiamo a tutte e a tutti di impegnarci a costruire “un mondo dove gli essere umani siano liberati dal potere che domina, dall’ingiustizia e dalle guerre che uccidono; dalle discriminazioni che mortificano ed escludono; dalla prepotenza nei confronti dell’ambiente naturale e di tutti gli esseri viventi. Un mondo in cui le persone si accolgono e si riconoscono, in cui si possa vivere più sereni”. (Margherita Hack, Pierluigi di Piazza, a cura di Marinella Chirico, Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete. Nuova Dimensione, 2012 )
Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia Giulia
Zugliano, 16 maggio 2022.