Fra i firmatari assente il sindaco di Pradamano, Enrico Mossenta, uno dei sindaci di centrosinistra più coinvolti. I primi cittadini ricordano alla Giunta Fedriga come la gestione sanitaria e sociale resta di competenza della Regione
Ventotto sindaci regionali hanno voluto mettere nero su bianco, in una lettera aperta, il loro messaggio d’aiuto ma anche di protesta, rivolto alle istituzioni che hanno il compito di gestire il problema immigrazione. Tra i firmatari sottolineiamo l’assenza del sindaco di Pradamano, Enrico Mossenta, uno dei sindaci di centrosinistra più coinvolti dai migranti e dalla Rotta Balcanica. Contattato da Telefriuli, il primo cittadino – attualmente in ferie – a riguardo non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.
“La Regione cominci a impegnarsi e smetta di abbandonare i Comuni. Basta utilizzare il tema dell’emigrazione come argomento elettorale di scontro con il Governo. La gestione dell’afflusso di migranti in Friuli Venezia Giulia, e in particolare di minori stranieri non accompagnati, in carico ai Comuni, deve ricevere l’aiuto della Regione. Questa non può continuare ad abdicare al suo ruolo in questa emergenza. Quando c’è un problema, si collabora tutti assieme e lo si risolve”.
“È indubbio che la Regione abbia smantellato il sistema di accoglienza diffusa, togliendo tutte le risorse destinate a progetti di pubblica utilità, integrazione e alfabetizzazione, dopo che, di fatto, l’allora ministro Salvini aveva posto paletti economici e operativi insostenibili per gli enti gestori. Ammassare un numero spropositato di persone nei grandi centri, sapendo che prima o poi sorgeranno problemi (vedi le strutture di Udine e Gradisca) favorisce il malcontento della popolazione residente, diventando funzionale a creare ulteriore clima di paura con l’obiettivo di aumentare il consenso elettorale”, si legge ancora nella missiva.
“L’irresponsabilità di manifestazioni carnevalesche che non rispondono al rispetto delle istituzioni è molto rischioso e un’azione come quella compiuta da un singolo sindaco friulano, di esclusivo impatto mediatico, non ha portato a nessun risultato concreto, dal momento che è tornato indietro e ha creato solo un inutile polverone. Su questo fatto, sicuramente resta da valutare l’ipotesi di violazione del perimetro delle norme, oltre ad essere un pessimo esempio e non degno di chi rappresenta un’istituzione”.
I firmatari
Sottoscrittori della lettera sono: Andrea Bellavite, sindaco di Aiello del Friuli, Cristiano Tiussi, sindaco di Bagnaria Arsa, Marco Del Negro, sindaco di Basiliano, Ivo Angelin, sindaco di Budoia, Alberto Urban, sindaco di Campolongo Tapogliano, Lavinia Clarotto, sindaco di Casarsa della Delizia, Gianluigi Savino, sindaco di Cervignano del Friuli, Laura Sgubin, sindaco di Fiumicello Villa Vicentina, Linda Tomasinsig, sindaco di Gradisca d’Isonzo, Dario Raugna, sindaco di Grado, Tanja Kosmina, sindaco di Monrupino, Laura Marzi, sindaco di Muggia, Francesco Martines, sindaco di Palmanova, Massimo Mentil, sindaco di Paluzza, Andrea Drì, sindaco di Porpetto, Davide Furlan, sindaco di Romans d’Isonzo, Franco Lenarduzzi, sindaco di Ruda, Claudio Fratta, sindaco di San Canzian d’Isonzo, Sandy Klun, sindaco di San Dorligo della Valle/Občina Dolina, Francesco Del Bianco, sindaco di San Martino al Tagliamento, Antonio Di Bisceglie, sindaco di San Vito al Tagliamento, Monica Hrovatin, sindaco di Sgonico, Riccardo Marchesan, sindaco di Staranzano, Giosualdo Quaini, sindaco di Terzo d’Aquileia, Roberto Fasan, sindaco di Torviscosa, Manuela Celotti, sindaco di Treppo Grande, Enrico Bullian, sindaco di Turriaco e Francesca Papais, sindaco di Zoppola. Assieme a loro anche Michele Fappani e Ferruccio Mohorac, Consiglieri Comunali San Pier d’Isonzo, Tiziana Vuotto, Consigliera Comunale di Fogliano Redipuglia e Francesca Colombi, Assessore a Gradisca d’Isonzo.